IMPRESSIONI DI UNA VOCE "FUORI CAMPO"
Driiiin, driiin
“Pronto?.....No Cri, non esisteQ
! Devo studiare!...Stasera non esco…Driiiin, driiin
“Pronto?.....No Cri, non esisteQ
Chi sarebbero questi?Dario chi?ah Susi!...Ahhh ancora con questi amici di Dario? Ma non conosco nessuno! Nono, stasera proprio non è aria! Dove? Via Ostiense? Seeee fino laggiù? Ma a via Ostiense non ci stanno solo locali? Mo ci si vive pure? Dove starebbero questi?.......No! No! Si lo s….si vabb….no ma io dev…..ok dai se finisco in tempo sì…vabbè…solo un’ora però! E mi porti a casa presto…promesso? E vabbeeeene! Alle 10 a piazza Fiume…Ma solo stavolta!...ok…ok…siii puntuale!…10!…piazza Fiume, promesso puntuale! Siiii , puntuale, capito! A dopo, ciao ciao!”
Il racconto che sto per farvi, indubbiamente un tantino romanzato, potrebbe tranquillamente essere uscito dalle pagine del signor Moccia e, se non fosse che non nutro una così grande stima nei suoi confronti, potrei quasi dire di aver tratto ispirazione dalle sue parole:
Lei: 21 anni (dei quali gli ultimi 9 vissuti nell’area tra i Parioli e corso Trieste), cresciuta nella bambagia del nido materno, iscritta al terzo anno di università e che non torna mai da sola a casa più tardi delle 00.00 perché nella sua zona, dopo mezzanotte, non si sa mai…..
Loro: un gruppetto di amici più o meno coetanei… stesso palazzo, stessa scuola, stesso giro, “stessa storia, stesso posto, stesso bar” per dirla alla Max Pezzali!…e anche stessa stazza!! Probabilmente già si conoscevano ai tempi in cui sguazzavano nel grembo materno, ma ancora non lo sapevano! Tutti incanalati nel mondo del lavoro e in tutto ciò che esso comporta: sveglia presto, poche uscite in mezzo alla settimana, sabato e domenica totale relax,ecc. ecc.
Conoscitori della vita, del vero dialetto romano, dei tipi umani…..
Onestamente non saprei per nulla immaginare quale sia stata la loro prima impressione su di me…(fortunatamente Cri mi aveva preceduto di qualche mese e, probabilmente, aveva anticipato anche un po’ la mia fama), ma il mio impatto fu a dir poco sconcertante!
“a Gianlùùùùù, vai a parcheggià a machina sotto casa de Luca! Nun ne pijamo due sinnò nun se trova posto”
Il mio sguardo rivolto a Cristina, in quel momento, fu più che eloquente..…..
“nnamo ar Momò, ma nun famo tardi che stammatina me so svejato presto e c’ho sonno….se piamo na bira e se n’annamo”
“machina, bira, stammatina, sinnò”….continuavo ad elencare tutti questi termini nella mia testa e, subito dopo, l’immagine di mia madre, quando ero piccola, che urla “Flavia! Non si dice –mangià- si dice MANGIARE!capito?MANGIARE!”
A quel punto, con l’aria sperduta di Doroty nella città di Oz, mi avviai insieme a loro verso quelle zone a me totalmente ignote!
Senza dilungarmi troppo su noiose descrizioni, giungo subito all’epilogo di quella serata, epilogo che, in qualche modo, ha stupito anche me!
Dopo aver affrontato discorsi inerenti al calcio,allo studio,al lavoro, alle malattie, ecc ,nonché dopo ripetute gaffe del tipo “ho capito!ho capito! “fatte servì”….ma servì da chi??”, oppure “se la stamo a coje? Coje cosa?dove?oh…ma che fate?”, i pensieri nella mia mente avevano già fatto un rapido dietrofront…
E nel frattempo ne giungevano di nuovi: la vita di quartiere, le abitudini diverse, il romano di Alberto Sordi, l’idea che per l’amico si è disposti a dare il sangue….. in parole povere, il più delle volte, ebbi occasione di cascare dalle nuvole!!
Così mi ricordai l’ultima visione che avevo avuto, poco tempo prima, passando davanti al Giulio Cesare … erano ancora molto diverse le così lì…
Essì lì! Dove a scuola non si va in motorino…si va in Liger! Dove a ballare si va solo all’art cafè “perché negli altri posti ci sono i bori”!dove la tuta da ginnastica deve avere l’elastico alla caviglia!Dove, probabilmente, neanche ti ricordi il volto dei tuoi vicini di casa, perché con i vicini di casa non si parla! Dove bisogna andare a scuola e studiare…e dove se chiedi i soldi al Papi per portare fuori la ragazza, ti ritrovi in giro con 200 euro…(e, a questo punto, direi: “menomale che io, e le persone a me vicine, siamo riusciti a tenerci al di fuori!”)!
Non che io non abbia mai visto più in là del mio naso (come direbbe Mary Poppins), ma quella sera ebbi occasione di riflettere e, davanti alle due realtà a confronto (pur rimanendo io, un umile narratore esterno), la mia visione delle cose era decisamente cambiata!
Dicembre 2007
Ed ora è quasi ironico che la mia darwiniana esperienza di quella sera…beh….dopo 6 mesi… sia ancora qui a raccontarla….
Perciò penso di poter assodare che proprio di “semplice esperimento scientifico” sulle specie umane, non si sia trattato…ma che, col tempo, sia andato ben oltre………
Flavia
P.S. Era un piccolo racconto valevole come…si beh…diciamo come buon augurio per la nascita di questo blog, che spero di vedere al più presto avviato, riempito, “sistemato” e pieno di partecipanti!.......i presupposti ci sono tutti! Vero direttore? In bocca al lupo!
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